Sequestro dei depuratori, il Gip ordina dei sopralluoghi e Rocca San Giovanni denuncia la Sasi

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Un'immagine del depuratore di Atessa in località Valloncello sequestrato dalla Procura
Un’immagine del depuratore di Atessa in località Valloncello sequestrato dalla Procura

ROCCA SAN GIOVANNI. Il giudice per le indagini preliminari Massimo Canosa ha ordinato dei sopralluoghi prima di decidere se togliere i sigilli su due dei 12 depuratori del frentano sequestrati lo scorso 28 aprile per “gravissime violazioni ambientali”. A chiedere il dissequestro dei depuratori di Rocca San Giovanni, nelle località Cavalluccio e Vallevò, era stata nei giorni scorsi la stessa Sasi, società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni della provincia di Chieti e che ha presentato in Procura la documentazione necessaria sia per ottenere il dissequestro dei due impianti che per rinviare di un altro mese la presentazione della documentazione sullo stato dei restanti dieci depuratori.

In Procura pare sia stata accolta con favore la volontà della Sasi di sanare nel più breve tempo possibile le situazioni più critiche, ma allo stesso tempo non è stato ancora previsto alcun dissequestro che dovrà invece avvenire, per volere del gip, solo a seguito di ulteriori sopralluoghi che certifichino il reale stato degli impianti.

Una decisione che ha di fatto scatenato le ire del sindaco di Rocca San Giovanni nei confronti della Sasi. Il comune era già risultato fortemente penalizzato dall’inchiesta sui depuratori frentani dal momento che la Fee ha deciso di sospendere la Bandiera Blu proprio a seguito delle notizie riportate dalla stampa relative al sequestro degli impianti da parte della Procura di Lanciano. Il sindaco Di Rito era stato invitato alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti a Roma, ma è stato avvisato all’ultimo momento che non avrebbe ricevuto la Bandiera Blu, sospesa fino a quando non si avessero notizie ufficiali dalle autorità competenti relative al ripristino della situazione.

“Non posso più aspettare – dichiara il primo cittadino – andrò avanti con le azioni legali nei confronti della Sasi che avevo già annunciato nei giorni scorsi. Stavo attendendo a denunciare la società soltanto in previsione di un dissequestro, ma ora i tempi si sono allungati troppo e la consegna della Bandiera Blu appare sempre più incerta. Il mio comune assieme a tutti gli operatori della costa di Rocca San Giovanni ha subito un danno gravissimo a causa dell’inefficienza della Sasi a cui chiederemo un corposo risarcimento per danni di immagine”.

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