Chiusura Honeywell, raggiunto l’accordo: cassa integrazione per 10 mesi ancora e stabilimento ceduto gratis

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honeywellfotoATESSA. E’ stato raggiunto ieri nel tardo pomeriggio, dopo una seduta-fiume durata diverse ore nella sede del ministero dello Sviluppo economico a Roma, l’accordo che regolerà gli ultimi mesi di vita della Honeywell, la fabbrica dei turbocompressori di Atessa il cui management americano ha programmato la chiusura definitiva dal prossimo 2 aprile.

I rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm, assieme al vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli e ai rappresentanti del Governo hanno siglato un accordo che è stato definito “positivo” nonostante la perdita, sul territorio, di una delle più grandi e produttive fabbriche del comparto automotive e la decisione di delocalizzare in Slovacchia. “Dopo oltre 8 mesi che hanno visto un conflitto con oltre 60 giorni di sciopero si è giunti ad una ipotesi di accordo che individua una soluzione per la gestione della dichiarata chiusura dello stabilimento – dichiara Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl – Siamo riusciti a trovare una soluzione che potrà affrontare positivamente sul piano sociale questa pesante vertenza occupazionale. Nello specifico siamo riusciti ad impegnare l’azienda a predisporre il mantenimento di un’attività e l’utilizzo di cassa integrazione straordinaria fino al febbraio 2019. Durante questo periodo e successivamente l’azienda è impegnata attraverso un Advisor in un piano di reindustrializzazione mettendo a disposizione gratuitamente lo stabile per iniziative industriali che occupino almeno il 30% degli attuali occupati. Il ministero dello Sviluppo economico e la Regione si attiveranno per sostenere i progetti di reindustrializzazioni”. Ora saremo impegnati a seguire tutto il processo di reindustrializzazione – precisa il segretario nazionale Uliano – con appositi incontri di verifica. In un verbale apposito è stato poi anche individuato con l’azienda un sistema di incentivazione che prevede all’uscita di ogni lavoratore un importo di 50.000 euro e 1000 euro per ogni anno di anzianità o in alternativa 22 mensilità”.

“L’incentivo che verrà riconosciuto ai lavoratori che andranno via subito – spiegano Gianluca Ficco, segretario della Uilm nazionale responsabile del settore auto e Nicola Manzi, segretario della Uilm di Chieti-Pescara – sarà pari a 50.000 euro più 1.000 per ogni anno di anzianità o, a scelta, 22 mensilità; per chi resterà in forza e posto in cassa integrazione per i prossimi 10 mesi ci sarà una riduzione progressiva di 1.000 euro al mese”. “Speriamo che la disponibilità a dare a titolo gratuito lo stabile – proseguono i sindacalisti della Uilm – a soggetti che vorranno reindustrializzarlo, offrendo occupazione ad almeno il 30% dei lavoratori colpiti dalla decisione di Honeywell di cessare la produzione, possa davvero costituire una opportunità per il futuro. Del resto il ministero dello Sviluppo economico e Regione Abruzzo si sono anch’essi impegnati a favorire i potenziali progetti di investimento”. “Tuttavia oggi resta l’amarezza per una chiusura che non si è riusciti ad evitare – conclude la Uilm – e che ha dimostrato quanto debole sia diventata l’Italia, giacché nulla hanno potuto le prese di posizione del Governo. Questa durissima vertenza dimostra che dovremmo ripristinare al più presto strumenti giuridici e politici utili a scongiurare le delocalizzazioni”.

“La Fiom esprime un parere moderatamente positivo per un’intesa che, seppur difficile e sofferta, prevede elementi positivi per i lavoratori e per i possibili processi di reinsediamento – dichiara Davide Labbrozzi,segretario provinciale della Fiom Chieti –  Nei prossimi giorni si terranno le assemblee dei lavoratori che valuteranno il lavoro svolto. Non è semplice mostrarsi entusiasti visto che si parla di chiusura della fabbrica, ma l’intesa raggiunta limita i danni e rilancia il concetto di reinsediamento. La Fiom continuerà a lavorare affinché il lavoro sindacale possa mitigare gli effetti devastanti che la chiusura del sito atessano produrrà”.

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