Il turismo religioso e culturale d’ Abruzzo sbarca in Europa

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culto_ecultura00001LANCIANO –  Per la prima volta nel settore turismo, con “Recultivatur”, l’Abruzzo si è presentato compatto nella sua offerta turistica culturale e religiosa. La Regione infatti, attraverso il progetto finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera South East Europe, è stata rappresentata dal Comune di Lanciano come ente capofila dell’associazione temporanea di scopo “Culto e Cultura in Abruzzo”. Un nuovo modello di rete tra enti locali caratterizzati dalla comune presenza di eccellenze in campo turistico, culturale, religioso e spirituale. Ed è stato proprio l’Abruzzo uno dei casi preso a modello dai partner internazionali del progetto, ovvero Ungheria, Bulgaria, Grecia, Romania, Slovenia e Bosnia-Erzegovina.

“L’obiettivo primario del progetto – ha spiegato Pino Valente, vice sindaco di Lanciano e presidente “Culto e Cultura in Abruzzo” – è stato quello di sviluppare nuove opportunità di turismo religioso, potenziando i valori culturali e religiosi sia negli aspetti materiali che immateriali dei territori del sud est Europa”. “Assieme al patrimonio locale, alle risorse umane, alle infrastrutture ed ai servizi – prosegue Valente – contribuendo così allo sviluppo sociale ed alla crescita economica dei territori coinvolti, tramite la creazione di nuovi posti di lavoro e la generazione di fonti di reddito supplementari”. Molti sono stati gli attestati di stima e Il Cammino dell’Apostolo Tommaso è stato, addirittura, considerato come best practice tra le 35 proposte presentate dai partner e sottoposte al giudizio di una commissione formata dai membri del consorzio.

“Abbiamo caratterizzato la nostra presenza – sottolinea Enzo Giammarino, coordinatore tecnico dell’Ats – con lo spirito operativo e imprenditoriale che caratterizza l’esperienza di Culto e Cultura in Abruzzo e infatti abbiamo portato le nostre eccellenze alle più importanti fieri del settore, dal Fitur di Madrid alla Bit di Milano”.

Un modello comune di turismo religioso, insomma, condiviso dai Paesi coinvolti nel progetto, quattro Agenzie Locali di Sviluppo del Turismo religioso, una forte sensibilizzazione della popolazione locale e degli stakeholders sulle potenzialità del turismo culturale e religioso.

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