Sorpresa nel mare di Rocca, ecco la cozza gigante che indica acque pulite

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La Pinna Nobilis rinvenuta nel mare di Rocca San Giovanni
La Pinna Nobilis rinvenuta nel mare di Rocca San Giovanni

ROCCA SAN GIOVANNI- Negli anni ’60 se ne trovavano a bizzeffe nel mare Adriatico: i ragazzini si immergevano per pescarla a mani nude e a loro volta i  pescatori, meno divertiti, se la ritrovavano nelle reti ormai squarciate. E’ la Pinna Nobilis, il più grande mollusco del Mediterraneo, la cui eccezionale scoperta è stata fatta nei giorni scorsi dai sub dell’associazione Orsa Minore che, oltre alle attività sportive, si occupa anche di promuovere la cultura del rispetto del mare e dell’ambiente circostante. Il ritrovamento, quasi fortuito, è stato fatto in una caletta del mare di Rocca San Giovanni e ha dell’eccezionale perchè la Pinna Nobilis, meglio nota come nacchera, data la sua forma che ricorda il tradizionale strumento musicale spagnolo, a causa dell’inquinamento, del riscaldamento dei mari e di pescatori poco accorti, era quasi del tutto scomparsa nelle acque della Costa dei trabocchi. La sorpresa per i sub dell’Orsa Minore che erano impegnati in attività di biologia marina, è stata grandissima e la scoperta molto emozionante.

Il mollusco, una specie di cozza gigante, è difatti un eccezionale indicatore di purezza delle acque. Questa grande conchiglia, che vive nelle praterie di posidonia, alga di cui si nutre, funge come una sorta di spugna del mare perchè  si nutre e respira pompando l’acqua nella cavità del mantello tramite un sifone inalante e la stessa acqua viene successivamente emessa attraverso un sifone esalante. La nacchera può raggiungere anche il metro di lunghezza ed è purtroppo molto ambita dai collezionisti, un po’ perchè è molto bella e ormai rara, un po’ perchè in alcuni casi può presentare all’interno delle valve delle perle irregolari di colore arancione che tuttavia non hanno nessun valore commerciale. La Pinna Nobilis è stata quindi dichiarata specie protetta ed è inserita a pieno titolo nella lista “rossa” della direttiva Habitat della Comunità europea (43/1992) che ne vieta la raccolta, l’uccisione, la detenzione, la commercializzazione e perfino l’esposizione a fini commerciali. Ecco perchè i sub dell’Orsa Minore stanno ora monitorando attentamente i fondali per quantificarne la presenza e proteggere il mollusco e il suo ambiente elettivo. L’associazione sta valutando anche di poter organizzare delle spedizioni guidate per poter mostrare il prezioso mollusco agli appassionati e ai turisti.

Resta la soddisfazione per  Rocca San Giovanni, già inserita nel club dei Borghi più Belli d’Italia, Bandiera Blu 2014 e unico comune abruzzese ad aver conquistato le 4 vele verdi di Legambiente, di poter contare non solo su alcune delle calette più suggestive dell’Adriatico, ma anche di acque cristalline e pulite. 

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