Cambio di gestione per il Ciakcity, ma per riaprire il cinema a Lanciano ci vorrà del tempo

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Il cinema Maestoso di Lanciano appartenente al circuito Ciakcity
Il cinema Maestoso di Lanciano appartenente al circuito Ciakcity

LANCIANO- E’ tornato in funzione da pochi giorni dopo il cambio di gestione il cinema Ciakcity di Rocca San Giovanni. Per il Maestoso di Lanciano ci vorrà invece più tempo. “Solo per la digitalizzazione – rende noto Sergio Rendine della società Cinemedia srl, proprietaria della struttura di Rocca San Giovanni e della gestione del Maestoso di Lanciano per 40 anni – ci vogliono 200mila euro, ma la struttura comincia ad essere vecchia: necessita di un grosso investimento per la riqualificazione e ha problemi di agibilità”. La Cinemedia ha effettuato una cessione di affitto a una cooperativa a responsabilità limitata: la Adriatico Comunicazione che prende in gestione le due strutture che in totale contano dieci sale cinematografiche, sei a Rocca San Giovanni e quattro a Lanciano. Ma non sarà facile, considera Rendine. “Spero che in comune di Lanciano collabori questa volta – dice il manager – io ho avuto solo false promesse. Lanciano è una grande piazza dal punto di vista cinematografico e la sala uno, da ben 700 posti a sedere, è l’unica di questo genere in tutta la regione, bisognerebbe considerarla un fiore all’occhiello”. E invece secondo Rendine, il cinema di Lanciano è stato dimenticato dalle istituzioni comunali. “Ero pronto a dare una mano – prosegue – e avevo preso dei contatti nel corso della campagna elettorale del sindaco Pupillo. I rapporti si sono definitivamente deteriorati quando ho scoperto che per lo stadio Biondi i fondi erano stati trovati in quattro e quattr’otto e per il cinema non c’era un euro”. Rendine ricorda inoltre una spiacevole vicenda giudiziaria che produce ancora oggi i suoi effetti: l’aver concesso ad un privato, da parte dell’ex amministrazione Paolini, uno spazio  nei sotterranei del cinema Maestoso che sono ancora pieni di ogni genere di materiale. “E’ una vera e propria discarica – spiega Rendine – di cui non ci siamo potuti liberare in alcun modo, e che è zeppa di materiale altamente infiammabile, tra cui anche due bare. Per mettere in sicurezza l’area la Cinemedia ha speso 30mila euro, senza nessun aiuto da parte del comune”. “Spero che la nuova cooperativa saprà rilanciare la struttura – prosegue l’imprenditore – ma senza l’aiuto fondamentale del comune sarà molto difficile”. Il sindaco Mario Pupillo rimanda al mittente ogni accusa: “Rendine non ha mai saputo rapportarsi con il territorio – interviene – nè con il comune, nè con le tante associazioni che da parte sua hanno sempre trovato le porte chiuse. In tante occasioni rassegne e spettacoli si sono dovuti svolgere altrove e non nella struttura di Santa Rita. Quanto ai materiali nei sotterranei del cinema Maestoso, la responsabilità va addossata all’amministrazione precedente, non a questa”.

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