LANCIANO. Dopo la chiusura di tutte le attività di ricerca e della struttura di Santa Maria Imbaro e del licenziamento di un centinaio di scienziati, ricercatori e borsisti, si abbatte un’altra tegola sulla Fondazione per la ricerca scientifica Mario Negri Sud. Domani è prevista la prima udienza del processo a carico dell’ormai ex direttore amministrativo, Tommaso Pagliani, denunciato dalla Lav (Lega antivivisezione) per il reato di uccisione di animali. Pagliani era stato rinviato a giudizio con citazione diretta nel febbraio scorso per “uccisione non necessitata di animali”(in questo caso 750 topi da laboratorio utilizzati ai fini della ricerca scientifica) prevista dall’articolo 544-bis del codice penale.
La soppressione dei topi attraverso l’uso di gas si era resa necessaria a causa della grave crisi finanziaria del centro scientifico che non era stato più in grado di sostenere le spese per la gestione dello stabulario e per il mantenimento in vita dei roditori utilizzati essenzialmente per la ricerca tra cui quella sul cancro.
“L’associazione Animalisti Italiani onlus – annuncia l’organizzazione in una nota – prenderà parte al processo nella persona del suo presidente Walter Caporale che si costituirà parte civile assistito dall’avvocato Michele Pezone”. “Chiesi all’allora direttore – interviene Caporale – di poter prendere in affidamento le cavie che invece furono soppresse. Il Mario Negri Sud ha chiuso anche perchè i suoi capi non hanno saputo innovarsi ed adeguarsi alla moderna ricerca che non utilizza animali”.
“L’associazione – rimarca il presidente di Animalisti Italiani Caporale – ha come obiettivo il superamento del principio che afferma ed impone la superiorità dell'”animale umano” sopra ogni altro essere vivente del pianeta Terra e che autorizza l’uomo a disporre, a proprio piacimento e per proprio tornaconto, della vita di tutti gli esseri viventi, ed è quindi a favore di una cultura interspecifica e biocentrica che ponga al centro “la vita” in tutte le sue forme”.
Intanto nei giorni scorsi sono stati regalati all’associazione La Collina dei conigli di Monza gli ultimi 188 topolini rimasti nella struttura chiusa nelle scorse settimane per liquidazione totale. L’associazione lombarda si era già proposta a fine del 2014, ai vertici del Negri Sud prima e ai commissari liquidatori poi, per salvare le cavie destinate all’abbattimento e ospitarle nel loro centro di recupero. All’epoca la Collina dei conigli aveva preso in consegna altri 242 topi.