Una settimana per iscrivere la Pro Lanciano in Serie D

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LANCIANO. Comincia la corsa contro il tempo, perché in una settimana si devono trovare 250mila euro per iscrivere la Pro Lanciano alla Serie D: questo è il nome della società che cercherà di dare continuità al calcio rossonero, e questa è la cifra che bisogna racimolare per partire. Poi, ovviamente, ci vorranno i soldi per fare la squadra. A illustrare la situazione, e a ripercorrere quello che è successo nelle ultime settimane, è stato il sindaco Mario Pupillo durante una conferenza stampa nell’ex casa di conversazione. A intervenire è stato poi Donato Di Campli, che ha appena fondato la Pro Lanciano.

Che la Virtus Lanciano fosse sul baratro il sindaco lo ha saputo la sera del 29 giugno: «Ero alla processione di San Pietro», ha raccontato Pupillo, «quando mi è stato chiesto un incontro urgente perché c’erano serie possibilità di non potersi iscrivere alla Lega Pro. La sera stessa verso mezzanotte c’è stato un incontro», ha continuato il primo cittadino, «e dal giorno seguente mi sono mosso con discrezione per individuare imprenditori locali seri in grado di supportare la società».

Tra i primi a essere contattati c’è stato Gilberto Candeloro, fondatore della Imm e titolare di In Opera, già sponsor della Virtus. La cosa non è andata in porto e, come noto, la Virtus è stata esclusa dalla Lega Pro. Sono così iniziati i tentativi per creare, sempre intorno a Candeloro, un’altra società che potesse essere ammessa in Serie D. Fino a martedì la cosa sembrava fatta, ma mercoledì mattina è arrivata la fumata nera improvvisa e per certi versi inaspettata. «Ieri mattina Candeloro mi ha comunicato di essere nell’impossibilità di mantenere questo impegno», ha riferito Pupillo, che ha sottolineato: «Pensavo ci fossero maggiori possibilità di un esito positivo».

Ieri stesso sono così ripartite le consultazioni frenetiche e i contatti per trovare una strada alternativa. Ci sono stati pure colloqui con rappresentanti della Figc che hanno illustrato la via da seguire, e spiegato che Lanciano è ancora in tempo per prendere il treno della D. Ora il Comune deve procedere con un bando per la manifestazione di interesse a rappresentare Lanciano nel panorama calcistico; ma soprattutto bisognerà trovare quanto serve per partire: tra tasse e spese varie si arriva ad almeno 250mila euro da mettere sul tavolo entro giovedì prossimo, che di certo non possono uscire dal municipio né raccolti con una colletta tra semplici tifosi.

La base più concreta al momento è questa Pro Lanciano appena fondata dall’agente Fifa Donato Di Campli, noto ai più per essere il procuratore del calciatore del Psg Marco Verratti, ma conosciuto da sempre nell’ambito calcistico locale. Di Campli è intervenuto dopo il sindaco per spiegare il suo impegno: «C’ero otto anni fa e ci sono ora per amore della città e senza nessun interesse: allora non ho percepito un centesimo e non lo farò oggi», ha spiegato Di Campli ricordando l’impegno del 2008 al fianco dei Maio.

«Io non sono il presidente né gestisco la società: definiamola una “società di servizio” a disposizione di tutti», ha chiarito il procuratore, «l’ho semplicemente fondata e ho versato diecimila euro di capitale, ma sono pronto a cederla gratis e a unire le forze con chiunque, lasciando da parte qualsiasi astio personale, tanto che oggi ho incontrato persone con le quali non parlavo da anni». Dal punto di vista formale una squadra di Lanciano in questo momento può essere ammessa in Serie D oggi: l’alternativa è la Prima Categoria.

In ballo c’è anche un gruppo di tifosi disposti a contribuire, a nome di quali ha parlato Enrico Ciannamea: «Siamo a completa disposizione per qualsiasi tipo di collaborazione, sia umana sia per dare supporto con fondi personali e piccole sponsorizzazioni». Tanta passione è importante ma non basterà per dare basi solide alla Pro Lanciano per la quale Di Campli ha posto la prima pietra: ora servono risorse economiche fresche, vale a dire imprenditori più o meno grandi con la forza e la voglia di unirsi e investire sul calcio rossonero. L’appello è lanciato: ora la palla passa a chi può permettersi di giocare questa partita.

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